Gli USA e la geopolitica del “Nessun Ripensamento”

CRISTIAN MORELLI | Non sono passati tre mesi che la nuova amministrazione democratica americana ha già confermato molte delle policy dell’ex Presidente Trump: nessun ripensamento verso gli enormi vantaggi offerti allo Stato di Israele, massima pressione sull’Iran per la questione nucleare e sulla Cina per la questione commerciale. Notoriamente nel passaggio di consegne da un Presidente all’altro la politica estera non subisce quasi alcun effetto, e di fatti è possibile notare la stessa cosa anche adesso. Quali sono le convenienze geopolitiche degli USA per mantenere ciò che è già stato creato? E ciò come impatterà sul futuro della propria strategia geopolitica nei prossimi quattro anni?

USA-Israele: l’”Accordo del Secolo” in nome di un legame biblico

Nell’anno delle elezioni per la corsa alla Casa Bianca, il Presidente Trump ha firmato il 28 gennaio 2020, insieme al Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la nuova strategia americana per il Medio Oriente o, per meglio dire, un accordo per la soluzione al conflitto israelo-palestinese. Il testo, acclamato come l’“Accordo del Secolo”, prevede il riconoscimento ufficiale da parte degli USA dei territori occupati da parte di Israele nel 1967 in seguito alla Guerra dei Sei Giorni.

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