FRANCESCO GIOVANNI LIZZI | L’invasione russa dell’Ucraina, iniziata il 24 febbraio, non accenna a diminuire d’intensità. Le scene che arrivano ogni giorno da Mariupol, Kyiv e Kharkiv sono testimoni di una crisi militare e umanitaria che l’Europa non viveva da tempo. Alla luce della gravità della situazione, alcuni leader di Paesi esterni alle ostilità hanno cercato di proporsi come intermediari. Tra questi spiccano il Premier israeliano Bennet e il Presidente turco Erdogan, ma gli effetti delle loro iniziative sono stati sotto le aspettative. Nel frattempo, a Bruxelles si pensa ad una alternativa. Borrell, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’UE, è convinto che la Cina possa dire la sua in qualità di mediatore in questa guerra. Per Borrell si tratta di una scelta per esclusione: “è chiaro che noi Europei non possiamo essere mediatori, neppure gli Stati Uniti. Chi altri può esserlo, se non la Cina?”[i]. La dichiarazione ha immediatamente aperto un dibattito interno all’UE[ii] non solo su questa possibilità, ma anche su una domanda ben più importante: come si posiziona la Cina in merito alla guerra russo-ucraina?
Per cercare di capire la postura di Pechino, è essenziale dare un’occhiata alla storia recente dei rapporti tra la Cina e i due belligeranti. Per l’Ucraina la Cina rappresenta il principale partner commerciale. Pechino ha raggiunto questo primato nel 2019, scalzando Mosca dal gradino più alto. Il volume del commercio bilaterale è addirittura salito nel corso della pandemia[iii]. Il Presidente ucraino Zelensky a luglio 2021 ha inoltre affermato di voler rendere l’Ucraina un ponte verso l’Europa per le aziende cinesi. Per quanto ambiziosa possa sembrare questa proposta, Pechino non disdegnerebbe una maggiore presenza sul suolo ucraino, dal momento che esso rappresenta un tratto essenziale della Belt and Road Initiative. Alla luce dei recenti sviluppi che hanno visto Putin allertare più volte le sue forze nucleari, alcuni analisti hanno richiamato in causa un accordo sino-ucraino firmato nel 2013. Stando a questo patto, la Cina si impegna a fornire una copertura nucleare all’Ucraina nel caso in cui quest’ultima sia minacciata da un attacco atomico[iv]. Per quanto concerne invece i rapporti russo-cinesi, è sufficiente ascoltare le parole del Ministro degli Esteri Wang. Egli ha rimarcato che la partnership strategica tra Russia e Cina è “rock solid”[v] e che i margini di crescita per la cooperazione bilaterale sono ampi. L’aria pare essere decisamente cambiata rispetto agli anni Sessanta, in cui le dispute territoriali tenevano banco nelle relazioni bilaterali. Dal 2014 la Russia ha cominciato a guardare verso oriente per via delle sanzioni occidentali in seguito all’annessione della Crimea. Non a caso, l’accordo per la costruzione del gasdotto russo-cinese Power of Siberiarisale proprio al 2014. Il graduale avvicinamento tra Mosca e Pechino ha portato all’accordo firmato il 4 febbraio 2022 dai due Presidenti nel primo giorno delle Olimpiadi invernali. Il documento, oltre ad essere particolarmente dettagliato (5400 parole nella traduzione inglese), rappresenta l’apice dell’intesa russo-cinese in spiccata funzione anti-occidentale. I due Paesi si sono infatti opposti all’alleanza AUKUS[vi] e all’allargamento NATO in Europa orientale. Per di più, Mosca ha espresso la vicinanza a Pechino nel considerare Taiwan parte della Repubblica Popolare. In generale, i due leader hanno affermato che la loro amicizia è senza limiti, che non esistono aree di cooperazione proibite, e che ci sono le basi per la costruzione di un nuovo ordine internazionale[vii].
Alla luce di queste parole, appare chiaro che la Cina penda dalla parte russa in questa guerra. Oltre all’accordo del 4 febbraio, altri segnali gettano luce su questa presa di posizione. Per esempio, Pechino ha votato contro il preliminary ruling della Corte di Giustizia Internazionale, che ha ordinato alla Russia di sospendere ogni attività militare in Ucraina[viii]. Tornando al livello comunicativo, ad oggi nessun funzionario cinese ha ancora condannato l’aggressione russa. Per giunta, Pechino si è detta contraria ad ogni sanzione contro la Russia, e ritiene legittime le preoccupazioni russe per la propria sicurezza territoriale. Stando agli ultimi sviluppi, pare anche che la Russia abbia richiesto supporto militare alla Cina[ix], e che quest’ultima sia stata disponibile ad ascoltarla[x].
Sulla base di questi fattori, ci si trova di fronte ad una salda alleanza sino-russa? Non è proprio così. Una delle ragioni risiede nelle contraddizioni della posizione pubblica professata dalle alte cariche di Pechino. Infatti, se da un lato pesano i silenzi sull’aggressione, dall’altro emergono spinte per una pronta de-escalation. Xi si è detto estremamente preoccupato per una intensificazione incontrollata della crisi e supporta apertamente i negoziati in corso tra Russia e Ucraina[xi]. Wang ha rimarcato che la Cina non è parte in causa nella disputa russo-ucraina[xii]. Questo smarcamento è rintracciabile anche nell’astensione dai voti al Consiglio di Sicurezza e all’Assemblea Generale ONU, riunitisi per condannare l’invasione russa[xiii]. Secondo alcuni corrispondenti, queste astensioni dimostrano che la “cooperazione senza limiti” professata da Cina e Russia non sia senza ostacoli[xiv]. Inoltre, il rimpatrio dei nazionali cinesi dall’Ucraina è stato molto più difficile del previsto. Alcuni di questi si sono lamentati dei messaggi lenti e confusi lanciati dall’ambasciata dopo l’attacco russo[xv]. Tutto ciò può essere un indicatore di come a Pechino non si aspettassero un assalto totale russo[xvi]. Se da un lato la Cina ripudia le sanzioni occidentali, dall’altro alcune banche cinesi non hanno esitato a prendere dei provvedimenti contro Mosca. La Asian Infrastructure Investment Bank ha deciso di sospendere tutte le attività relative a Russia e Bielorussia “fino a ulteriori revisioni”[xvii]. Non solo banche: anche alcune compagnie cinesi, specie nel settore dei componenti per aeromobili, si stanno guardando bene dal commerciare con Mosca[xviii]. Il Cremlino si ritrova così obbligato a cercare alternative altrove, specialmente in Turchia e in India.
Se non si può parlare di alleanza, a che scenario si sta assistendo? Le ambigue e ambivalenti dichiarazioni ufficiali di Pechino denotano la volontà cinese di tenere un piede in due staffe. La prima staffa considera essenziale l’accordo olimpico, ma alle condizioni cinesi. In questo caso, il massimo risultato auspicabile prevedrebbe una Russia indebolita dalle sanzioni e dal conflitto come junior partner alle dipendenze di Pechino. Un primo segnale in questo senso è stata la scelta di numerose banche russe di affidarsi al provider cinese Unionpay per sopperire ai ritiri di Mastercard e Visa. La seconda staffa contempla invece un rapido ritorno al business as usual. La Cina è storicamente avversa all’instabilità, non solo in politica estera ma anche nel campo finanziario. Non è un caso che la parola stabilità sia stata enfatizzata alla Central Economic Work Conference del 2021 a Pechino[xix]: il caos finanziario portato dalla guerra non può che aver irritato i policymaker economici cinesi. Quindi, allo stato attuale delle cose, la Repubblica Popolare si trova in una zona d’ombra, difficilmente sostenibile nel lungo periodo. Se Pechino deciderà di uscire da questa impasse, dovrà fare attenzione a quale delle due staffe affidarsi.
[i] «‘It Has to Be China’: EU’s Borrell Calls for Mediator in Ukraine Crisis». 2022. South China Morning Post. https://www.scmp.com/news/china/diplomacy/article/3169407/russias-war-ukraine-it-has-be-china-mediator-eu-foreign-policy
[ii] Tafuro Ambrosetti, Eleonora. 2022. «Should China Mediate in the Russia-Ukraine War?» ISPI. https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/should-china-mediate-russia-ukraine-war-33995
[iii] Kasturi, Charu Sudan. «After ‘Bridge to Europe’ Bid, Ukraine’s China Ties Face Test». https://www.aljazeera.com/economy/2022/2/24/from-chinas-bridge-to-europe-ukraine-in-test-of-beijing-ties
[iv] Ora come allora, sono in molti a interrogarsi sui motivi di questa clausola inusuale, che al tempo pareva più un messaggio diretto più agli avversari cinesi nelle proprie dispute territoriali che a Mosca. In: «China’s ‘unusual’ nuclear pact with Ukraine’s Yanukovich». http://america.aljazeera.com/articles/2014/3/7/china-s-unusual-nuclearpactwithukrainesyanukovich.html
[v]«China Says Russia Relations Are Still “Rock Solid” | DW | 07.03.2022». DW.COM. https://www.dw.com/en/china-says-russia-relations-are-still-rock-solid/a-61037046
[vi] AUKUS è un patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti.
[vii] Munroe, Tony, Andrew Osborn, e Humeyra Pamuk. 2022. «China, Russia Partner up against West at Olympics Summit». Reuters. https://www.reuters.com/world/europe/russia-china-tell-nato-stop-expansion-moscow-backs-beijing-taiwan-2022-02-04/
[viii] «U.N. Court Orders Russia to Halt Its Invasion of Ukraine, in a Largely Symbolic Ruling». Washington Post.https://www.washingtonpost.com/world/2022/03/16/icj-ukraine-russia-genocide/
[ix] Sevastopulo, Demetri. 2022. «Russia asks China for military assistance in its invasion of Ukraine». Financial Times. https://www.ft.com/content/30850470-8c8c-4b53-aa39-01497064a7b7
[x] Sevastopulo, Demetri. 2022. «US tells allies China signalled openness to providing Russia with military support». Financial Times. https://www.ft.com/content/52ea7aab-f8d1-46b6-9d66-18545c5ef9b9
[xi] «China’s Xi: Beijing Supports Peace Talks between Russia, Ukraine». https://www.aljazeera.com/news/2022/3/9/chinas-xi-beijing-supports-peace-talks-between-russia-ukraine
[xii] «China Insists It’s ‘Not a Party’ to Russia’s War with Ukraine». 2022. POLITICO. https://www.politico.eu/article/china-is-not-party-russia-war-on-ukraine-foreign-minister/
[xiii] «UN votes to condemn Russian invasion of Ukraine, but China again stays silent | South China Morning Post». https://www.scmp.com/news/china/article/3169010/un-votes-condemn-russian-invasion-ukraine-china-again-stays-silent
[xiv] Davidson, Helen. 2022. «How Close Are China and Russia and Where Does Beijing Stand on Ukraine?» The Guardian.https://www.theguardian.com/world/2022/mar/16/how-close-are-china-and-russia-and-where-does-beijing-stand-on-ukraine
[xv] Ni, Vincent, e Vincent Ni China affairs correspondent. 2022. «‘It Came Too Late’: Chinese Students Who Fled Ukraine Criticise Embassy Response». The Guardian. https://www.theguardian.com/world/2022/mar/08/chinese-students-fled-ukraine-condemn-embassy-response
[xvi] Per alcuni ufficiali statunitensi la Cina era a conoscenza dell’attacco. L’ambasciatore cinese a Washington ha subito smentito. In: Davidson, Helen. Art.cit.
[xvii] «China-Backed AIIB Freezes Lending to Russia and Belarus». Nikkei Asia. https://asia.nikkei.com/Politics/Ukraine-war/China-backed-AIIB-freezes-lending-to-Russia-and-Belarus
[xviii] March 2022, Alfred Chua11. «China Refuses to Supply Aircraft Parts to Russia: Reports». Flight Global. https://www.flightglobal.com/aerospace/china-refuses-to-supply-aircraft-parts-to-russia-reports/147888.article
[xix] «Why Are China’s Policymakers Putting ‘Stability’ above All Else in 2022?» 2021. South China Morning Post.https://www.scmp.com/economy/china-economy/article/3159275/chinas-economic-policymakers-doubling-down-stability-2022
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