I partiti populisti di destra nell’Ue: successo, tratti comuni e reazione alla crisi del COVID-19

GIULIA MAINI | L’ascesa dei partiti populisti di destra è diventata un fenomeno mondiale e una questione di crescente importanza anche nell’Unione europea. Il populismo negli ultimi 20 anni si è dimostrato particolarmente fecondo, e i leader populisti ora governano Paesi con una popolazione complessiva di quasi due miliardi di persone. I partiti populisti di destra stanno guadagnando terreno in più di una dozzina di democrazie, e molte di queste si trovano in Europa[1]. Secondo i dati di The PopuList [2], a partire dal 1992 fino al 2015 il populismo ha avuto una crescita minima in Europa, rimanendo quasi costante. Negli ultimi anni si è invece registrato un rapido aumento. Vi è però la necessità di sottolineare che questo lasso di tempo comprende la crisi del 2008 e abbraccia un periodo di perdita di fiducia nelle istituzioni europee. Inoltre, prendendo in considerazione le elezioni del Parlamento europeo del 2019, notiamo che la corrente populista di destra ha acquisito ancora più terreno. Infatti, secondo i dati [3], i partiti nazionalisti e populisti non solo hanno registrato un aumento dei voti, ma hanno anche ottenuto la maggioranza in Ungheria, Italia e Polonia.

Populism tracker [4], uno strumento utile nell’analisi della popolarità dei partiti populisti di destra tra i probabili elettori di un determinato Paese, mostra che in molti stati appartenenti all’UE il sostegno ai partiti populisti di destra è aumentato nel periodo tra il 2015 e il 2019. La destra populista registra il successo più grande in Europa orientale e in Scandinavia, mentre gode di consensi minori nella penisola iberica. Essa ha messo inoltre piede nel cuore dell’Europa continentale, ad esempio in Belgio, Francia e Germania; tuttavia, l’appoggio più grande si ha in Ungheria, Polonia e Romania. Risulta evidente che i grandi cambiamenti non stanno accadendo in Europa occidentale, ma alla “periferia” dell’Unione europea. Un altro dato chiaro è che laddove i populisti non sono riusciti ad aumentare la loro forza, essi non hanno neanche perso il terreno che avevano precedentemente guadagnato nelle elezioni nazionali tenutesi prima del 2019. Il supporto per il populismo è sceso drasticamente solo in Austria e Repubblica Ceca. Per quanto riguarda l’Italia, l’appoggio è aumentato per la crescente popolarità della “Lega” di Matteo Salvini.

L’ondata di crescita del populismo di destra ha un impatto sull’intero sistema istituzionale comunitario. L’Unione sta concludendo i cinque anni più tumultuosi della sua esistenza, che sono stati segnati da una sequenza di eventi miliari – seppur drammatici. Facendo un passo indietro, si può affermare che questa serie sia iniziata dal 2008, anno della crisi finanziaria che ha determinato politiche di assestamento e programmi di risanamento per alcuni paesi come la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda. La Spagna fu addirittura costretta a chiedere un piano di aiuti finanziari per risanare il settore bancario [5]. Queste politiche di austerità hanno conseguentemente provocato un aumento della disoccupazione e tagli che in molti casi hanno fatto vacillare il cosiddetto Stato sociale. I cittadini iniziarono a vedere il progetto europeo non come un sistema che potesse migliorare il loro livello di vita bensì come qualcosa che poteva peggiorarlo. Un altro elemento da considerare è il “deficit democratico” dell’Ue: i cittadini hanno iniziato a lamentare sempre di più di non avere voce in capitolo sulle attività e le decisioni delle istituzioni comunitarie. A tutte queste problematiche interne, va aggiunto l’impatto delle ondate migratorie conseguenti alle guerre in Iraq, Afghanistan e del conflitto in Siria, alle quali si sommarono quelle dei profughi provenienti dal continente africano. L’Unione impiegò mesi nell’elaborazione di una reazione, e poi impose quote di accoglienza proporzionali alla dimensione e al livello della ricchezza degli Stati membri [6]. Tuttavia, la politica migratoria generò disaccordi, che si acuirono con gli attentati di Parigi nel 2015 e quelli di Bruxelles, Nizza e Monaco nel 2016. I governi comunitari presero coscienza della debolezza delle istituzioni dell’Unione davanti alla sfida rappresentata dal terrorismo. Tutti questi fattori hanno determinato il rinvigorimento del nazionalismo e l’avanzata dell’estrema destra nel continente. Ad alimentare questa tendenza c’è stata l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (Brexit), approvata dopo il referendum del giugno 2016. Il divorzio tra Londra e Bruxelles ha rappresentato una cesura all’interno dell’Unione, creando un grave precedente che potrebbe minare nel futuro l’unità degli Stati membri [7]. Per tutti questi fattori, i partiti populisti sono riusciti non solo ad entrare nei Parlamenti nazionali, ma anche in quello europeo. La seguente mappa mostra la situazione dei partiti populisti di destra in Europa nel gennaio 2019.

Figura 1: Right-Wing Populist Parties in Europe – Der Spiegel

Come accennato, il successo del populismo di destra può essere dovuto a diverse cause. Tra queste spiccano l’immigrazione, il problema della sovranità nazionale nel contesto della governance multi-level europea, la globalizzazione, la disoccupazione, o l’aumento delle disuguaglianze. Analizzando i partiti populisti di destra in Europa, possiamo notare sette elementi comuni:

  1. Critica alle élite;
  2. Tentativo di creare un solco tra “popolo” e “élite”;
  3. Ostilità verso l’immigrazione;
  4. Critica alle minoranze politiche;
  5. L’uso di argomentazioni retoriche di parte;
  6. Utilizzo della propaganda per ottenere voti;
  7. Euroscetticismo

È tuttavia importante notare che, nonostante molti dei partiti populisti di destra europei si adattino alla maggior parte degli elementi sopra elencati, non significa che essi siano tutti uguali[8]. Questo risulta valido anche per quanto riguarda la politica estera, poiché non ne esiste una populista e omogenea per tutti i partiti, sebbene l’agenda politica del populismo sia sempre stata di orizzonte fondamentalmente nazionale. Tuttavia, la crescente rilevanza delle questioni internazionali ha portato le forze politiche populiste a influire in modo sempre maggiore sulle politiche estere dei rispettivi Paesi. Nel complesso, il populismo offre una visione alternativa delle relazioni internazionali: non si riconosce nell’ordinaria rappresentazione del sistema globale, critica le istituzioni internazionali contemporanee e contesta le norme e le regole operative su cui esse si basano [9]. Inoltre, secondo un’analisi condotta da Bloomberg [10], un partito viene etichettato come populista di destra solo quando soddisfa determinati criteri nei suoi programmi politici. Tra questi figurano la promozione di concezioni nazionaliste della società e sostegno alla limitazione dell’immigrazione, oppure l’opposizione a politiche sociali progressiste e all’intervento dello stato su questioni economiche. Non mancano inoltre un massiccio utilizzo di una retorica anti-élite e una ferma opposizione all’Unione europea. I partiti populisti di destra sono di fatto strettamente legati all’euroscetticismo[11]. Essi sono convinti che l’integrazione europea non sia altro che una sottomissione della sovranità nazionale alla sovrastruttura dell’Ue, e sostengono che l’Unione sia un costoso e distante progetto elitario.

Prendendo in considerazione l’ultimo periodo, interessato dalla crisi pandemica da coronavirus, il supporto ai partiti populisti non sta più salendo in maniera omogena secondo YouTrend [12]. Anche se non ovunque e non alla stessa velocità, il sostegno sembra essere in calo. Tuttavia, risulta difficile individuare le cause precise del declino della destra populista europea e determinare se si tratta di un fenomeno temporaneo o a lungo termine. È possibile però azzardare alcune ipotesi. Ad esempio, la diminuzione del consenso potrebbe essere fisiologica, dal momento che quasi tutti i leader governativi hanno beneficiato di un boom di popolarità che di conseguenza potrebbe aver limitato il consenso populista. Questo potrebbe essere dovuto al così detto effetto “rally round the flag” (stringersi attorno alla bandiera). Infatti, nella maggior parte dei Paesi si è registrato un trasferimento di consenso a favore dei partiti di governo, soprattutto se tradizionali e moderati. Nonostante possa sembrare che il populismo sia stato indebolito dalla crisi pandemica, potrebbe essere troppo presto per parlare di un drastico calo di consensi. Bisogna infatti tenere a mente perché questi partiti hanno ottenuto ottimi risultati negli ultimi anni. La scarsa crescita economica, l’aumento delle disuguaglianze e il senso di mancanza di rappresentanza, soprattutto a livello dell’Ue, sono tutte questioni che rischiano di essere esacerbate dalla crisi. Se l’Ue e i governi non approfittano dell’improvviso supporto di cui godono, allora i populisti potrebbero tornare con maggiore forza [13].

Fonti

Immagine di copertina: https://www.focus.it/cultura/storia/storia-che-cosa-e-populismo

[1] M. Ruce-Oxley, A. Kalia – “How to spot a populist”, The Guardian, 3 Dec 2018

[2] “The PopuList”, in https://popu-list.org/

[3] 2019 – European Parliament Election Results, in https://data.europa.eu/euodp/en/data/dataset/2019-european-parliament-elections-results/resource/d9943d50-b6b4-4e17-803b-f3b7cec7373a

[4] “Populism Tracker”, in https://progressivepost.eu/spotlights/populism-tracker/the-populism-graph

[5] “Timeline: Spain’s economic crisis”, Reuters, 29 Feb 2012, in https://www.reuters.com/article/us-spain-strike-economy-idUSBRE82S0L420120329

[6] “European solidarity: a refugee relocation system”, in https://ec.europa.eu/home-affairs/sites/default/files/what-we-do/policies/european-agenda-migration/background-information/docs/2_eu_solidarity_a_refugee_relocation_system_en.pdf

[7] “Panorama geopolitico del mondo attuale: crisi nell’Unione europea”, Centro Studi Eurasia-Mediterraneo, Mar 2017, in http://www.cese-m.eu/cesem/2017/03/panorama-geopolitico-del-mondo-attuale-crisi-nellunione-europea/

[8] Grindheim, J.E. (2019), “Why Right-Leaning Populism has Grown in the Most Advanced Liberal Democracies of Europe. The Political Quarterly”, 90: 757-771

[9] Fanglu S. (2020), “L’ascesa del populismo e il suo impatto sulle relazioni sino-europee”, School of International Relations and Foreign Affairs, Fudan University

[10] A.Tartar, “How the Populist Right is redrawing the map of Europe”, December 2017 – Bloomberg.com

[11] K.Grabow, F.Hartleb, “Exposing the Demagogues – Right Wing and National Parties in the Europe”, Konrad Adenauer Sifttung, Centre for European Studies, Brussel- Berlin, 2013

[12] G. De Feo, “Il coronavirus penalizza i partiti populisti?”, YouTrend, 23 Apr 2020, in https://www.youtrend.it/2020/04/23/il-coronavirus-penalizza-i-partiti-populisti/

[13] A. Zangana, ”Has Covid-19 killed off populism in Europe?”, Cazenove Capital, 28 Sep 2020, in https://www.cazenovecapital.com/uk/charities/insights/charity-investment/has-covid-19-killed-off-populism-in-europe/

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